giovedì 27 novembre 2008

Un vero sogno reale.

cuore in ombra.jpg
 
In quel profondo mio cuore
ti ho incontrato
prima ancora di incrociare
il tuo sguardo,
ancora prima che le mie labbra
giungessero a te
per farmi colorire il volto.

Hai spezzato le catene
della mia insicurezza
che tenevo prigioniero
la mia anima ed il mio cuore
come una strada senza sbocco.

Hai guarito le mie ferite
con il tuo amore
e come foglie al vento
hai disperso le angosce
che opprimevano la mia mente.

Hai dischiuso le mie ali
ritornando di nuovo a volare,
ora dischiudi la porta
al tuo amore cosi che io possa
entrare per poterci rimanere
come un vero sogno reale.

 
                                     pulvigiu.
   
Il mio sito: http://www.pulvigiu.net

domenica 23 novembre 2008

Terminologia da Ufficio.

ufficio con tenda.jpg
Immagine prelevata da www.superedo.it
Il portale dell'intrattenimento

Impariamo a dire le cose con eleganza e professionalità...
invece di dire la prima frase, sostituitela con la seconda.
L'effetto sarà stupefacente
:

Non posso perché vado a bere un caffè alla macchinetta
Non posso perché ho una colazione di lavoro

Non posso perché vado in bagno ‘che ho la scacazza.
Non posso perché devo gestire una priorità organica

Nel mio ufficio sono l’ultima ruota del carro.
Sono una delle quattro forze motrici della mia struttura

Mi hanno detto che sono un asino.
È stata riconosciuta la mia forza trainante.

Ho perso la giornata a chiacchierare con i colleghi.
Investo parte del mio tempo a fare spogliatoio

Ho perso la giornata a fare solitari con il PC.
Investo parte del mio tempo a prendere
confidenza con la tecnologia informatica.

Ho fatto una cazzata.
Ho messo l’accento sulle contraddizioni implicite
del processo decisionale.

Nella riorganizzazione me l’hanno messo in quel posto.
Nella riorganizzazione è stata esaltata la mia
professionalità a 90°.

Il mio capo mi ha mandato a fare delle pippe in giro.
Il mio capo mi affida missioni dove ho mano libera.


Ultimo suggerito:

Il mio capo mi minaccia di licenziamento.
Il mio capo mi ha proposto di entrare nel
consiglio di amministrazione.

tassadar68

mercoledì 19 novembre 2008

I bambini imparano...

innocenza.jpg
 
 I bambini imparano ciò che vivono.
Se un bambino vive nella critica impara a condannare.
Se un bambino vive nell'ostilità impara ad aggredire.
Se un bambino vive nell'ironia impara ad essere timido.
Se un bambino vive nella vergogna impara a sentirsi colpevole.
Se un bambino vive nella tolleranza impara ad essere paziente.
Se un bambino vive nell'incoraggiamento impara ad avere fiducia.
Se un bambino vive nella lealtà impara la giustizia.
Se un bambino vive nella disponibilità impara ad avere una fede.
Se un bambino vive nell'approvazione impara ad accettarsi.
Se un bambino vive nell'accettazione e nell'amicizia impara a
trovare l'amore nel mondo.I

                                              Doret's Law Nolte.

  20 novembre – Giornata mondiale del bambino.
 

Il mio sito: http://www.pulvigiu.net

venerdì 14 novembre 2008

Paolino il pesciolino.

pesciolino-rosso-3.jpg
C'era una volta un pesciolino rosso, di nome Paolino,
che viveva in una bella boccia di vetro nella cameretta
di un bambino che si chiamava Giacomino.
 
Un giorno, Paolino il pesciolino si stanco' di nuotare
sempre in quello spazio tanto piccolo e disse a Giacomino:
"Giacomino, ti prego, portami al mare, ho voglia di nuotare
in uno spazio grande e di rivedere i miei amici pesciolini".
Allora Giacomino prese la boccia di vetro, la mise sulla
macchina di papa' e insieme andarono al mare.
Dapprima Paolino il pesciolino si tuffo' in mare e cominicio'
a nuotare, tutto contento di avere uno spazio cosi' grande
tutto per lui. Poi incontro' i suoi amici, che, col passare del tempo,
erano diventati dei pescioni grandi grandi:
Ugo il pesce palla, Bombo il pesce rombo,
Giovanna la piovra e, infine, Milena la balena.
I pesci erano cosi' grandi che Paolino il pesciolino si spavento'
e cosi volle ritornare nella sua boccia di vetro.
 
Allora Giacomino prese Paolino, lo riporto' a casa e lo sistemo'
di nuovo nella sua cameretta, dove visse per molto molto tempo.

 
                                                                                     Sonia Vanoni.

lunedì 10 novembre 2008

Buongiorno.

Jack Vettriano.jpg
                                           Jack Vettriano
 
Ancora il buio
fascia la notte come sciarpa
e i lampioni
sentinelle sole
hanno una curva triste.

M'inoltro
nel giorno in cammino
e vado
all'appuntamento quotidiano.

Necessito di un cesto colmo
di passione da porgere all'uomo
che cerca un po' di sole.

Dov'è il paniere
che ha dentro questi doni?

Forse è là
dove è sempre stato...

....dimenticato.

  
                   Giovanni Maria Gandolfi. 
 

mercoledì 5 novembre 2008

L'Amico.

mano e luce.jpg
 
Nel buio della notte il sonno si consuma
e con l'assenza del sole il freddo t'imprigiona
l'inconscio, perso nelle sue paure
non trova più il coraggio di gioire.
solo  l'eccelso, t'aiuta oltre quel tunnel
e dopo tanto buio ti fa veder la luce:
questo è l'amico vero che ti solleva il cuore;
l'amico che ti prende per mano e ti conduce
prima che giunga il baratro, per darti nuova luce!

 
                                                  Silvano Montanari.

Grazie all'amico Silvano per avermi
dedicato queste belle parole.

sabato 1 novembre 2008

La festa dei bambini.

bimbo alla bancarella.jpg
 
L’attesa.

Nella notte tra l’1 e il 2 novembre in Sicilia per i bambini si
rinnova la credenza della visita notturna dei Defunti .
Un occhio aperto, l’altro socchiuso.
I bambini aspettano incuriositi,
finché il sonno non prende il sopravvento.

Nella speranza e nel timore che si riesca a
vedere se i defunti ritornano davvero.

Già, proprio i morti, che secondo la tradizione la notte
tra l’1 e il 2 novembre, in silenzio mentre tutti dormono,
entrano in casa, accarezzano e baciano in fronte i
propri amati, rimboccano loro le coperte e poi si allontanano,
non prima però di aver  lasciato tanti doni nascosti per casa:
dentro un armadio, sul tappeto o magari sotto il letto, perché
la gioia dei bimbi al mattino è proprio quella di cercare i regali
che durante la "visita" notturna i nonni, gli zii, i parenti che
non ci sono più, hanno lasciato chissà dove per casa.
Il giorno dedicato ai defunti è una festività che in Sicilia
si tramanda da generazioni, senza paura, nel tentativo
sovente di creare un legame affettivo tra le nuove generazioni
e quelle scomparse da tempo, ma rimaste nel cuore di chi resta
proprio per essere tramandate.

I cari defunti, che nell’immaginario collettivo sono cupi e
addolorati, la notte tra l’1 e il 2 novembre si trasformano,
diventano sorridenti e, abbandonando per qualche ora le
loro eterne dimore, distribuiscono giocattoli, dolci e vestiti ai bimbi.

Nel tempo i doni sono cambiati e così le pistole giocattolo,
che i bambini attendevano con ansia, hanno lasciato spazio a
playstation, robot, automobiline, trenini elettrici ed interi cantieri
in miniatura; le bambine, invece, continuano a trovare le classiche
bambole che piangono senza il ciuccio, Barbie, cucine con tutto
il pentolame, forni per cuocere i dolci e tanti abiti.

La tradizione vuole che poi si vada al cimitero a portare fiori,
per ringraziare i propri cari per la loro generosità e a ricordarli
come quando erano in vita.      


                                                              ( La Sicilia , 28.10.2007)     
                                        
                                                        Preso da:  www.mimmorapisarda.it