martedì 30 maggio 2006

Chiamami ancora.

uomo con rosa.jpg

Chiamami ancora,
e lascia che tra le tue labbra
come un soffio di fiato,
come un sospiro,
come il fiume inarrestabile
del tuo respiro,
scorra,
sillaba dopo sillaba, il mosaico
di vocali e consonanti del mio nome.
Lascia che come un bacio, lungamente,
ostinatamente alberghi la tua bocca
tra le mie labbra lì... dove vorrei dormire,
sognare.......forse morire, e in quel sonno
lungo come la morte
sognare, sognare di te che,
passo dopo passo fianco al mio fianco,
percorri i viali che attraversano il giardino della vita,
dove senza fine, senza sosta, goccia su goccia,
lacrima dopo lacrima piangono le fontane del tempo.

D.Monteduro.

venerdì 26 maggio 2006

Lettera ad un amico.



Caro Mario,

ti ho visto ieri che uscivi il cane per pisciarlo.
Capisco che ci hai il patè d'animo per la guerra,
di fronte a 'stè cosè restiamo tutti putrefatti,
ma non vorrei che sodomizzassi il tutto;
capita anche a me di sentire come un dolore in mezzo
allo sterco, come che avessi fatto troppo bidi bolding,
quando che sento parlare gli ambientalisti
islamici, e mi arrivano certe zampate di caldo...
come sotto i raggi ultraviolenti.
Spesso ci si deve fermarsi e darsi una rifucilata,
come Tomba dopo che vinceva uno Slavo Gigante,
e siccome che anche l'ottico vuole la sua parte,
(a proposito, ho saputo che da vicino ci vedi bene
ma da lontano sei lesbico) diciamo chiaramente che
rispetto a questi arabi siamo agli antilopi,
perchè sono solo degli animali, che vivono allo stato ebraico.
Ora spezziamo un'arancia in favore della pace,
è inutile piangere sul latte macchiato,
dobbiamo anzi unire l'utero al dilettevole,
evitando però di darci la zuppa sui piedi!!!
Tu hai studiato molto, ma io sai sono un'auto di latta,
ho iniziato affliggendo i manifesti, quando
c'era peluria di operai, ma ora vivo bene,
anche se non ho le piume di stronzo per farmi aria.
Da vecchio non voglio più essere di sgombro a
questo mondo, e quando che muoio mi faccio cromare.

Ciao e fatti sentire.

Da viagrarecords

martedì 23 maggio 2006

Una rosa per te.



Ho provato sentirne il profumo avvicinandomi,
fino che questo potesse invadermi e circondarmi
senza che io potessi impedirlo...
Provai a rubarle, seppero difendersi perché il loro
splendore potesse essere dono di tutti e non di uno...
I loro colori riempiono la vita di gioia, come un Arlecchino
che muovendosi strappa sorrisi e allieta le persone.
Non esiste fiore che accompagni l'amore come possano
farlo le rose, le loro sfumature sono inconfondibili,
candore e purezza sono sinonimo del bianco, e questo
fiore lo trasmette in un modo puro e unico.
Non esiste dono migliore che potresti fare ad una donna
purchè questo sia fatto con il cuore.
 
Non aspettare domani, regala un fiore oggi perché a chi
lo donerai farai capire che una donna è donna sempre,
anche oggi quando  ti sorriderà e stingendoti 
ti sussurrerà che ti ama.... Tutti i giorni.
  
                                            Grigiorosa.

giovedì 18 maggio 2006

Scrivi.



Prendi un foglio di carta e comincia a piegare
se diventa un coniglio tu non devi scappare
via da questi pirati che ti uccidono in coro
per trovare il tesoro il più ricco che c'è.
 
Prendi un foglio di carta e comincia a tagliare
se diventerà neve tu la devi soffiare
perchè sotto l'inverno colorato a pastello
dorme il cielo più bello solamente per te.
Scrivi,
tanto forte da sfondare pure il foglio
troverai una risposta al tuo risveglio
leggeranno, capiranno che ci sei.
 
Prendi un foglio di carta e continua a piegare
se diventa un cappello incomincia a marciare
conquistando le cose che ti hanno rubato
diventando il soldato il più forte che c'è.
Scrivi,
tanto forte da spezzare il tuo silenzio
puoi parlare anche d'amore per esempio,
leggeremo e capiremo...
Scrivi,
tanto forte da spaccare questi specchi
fino a che raggiungerai i miei occhi,
leggerò, io leggerò e capirò che ci sei.
 
                         Vincenzo Spampinato.
 
Ricordati...la carta cattura attimi della nostra vita per poi farli riaffiorare
una sera che sei in malinconia, mentre frughi tra la polvere e i ricordi.

sabato 13 maggio 2006

Per mia madre.

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Queste mie mani che sanno accarezzare
e alla tua festa sanno cogliere anche un fiore,
hanno un difetto:

quello di lasciare le loro impronte
su tutto ciò che vanno a toccare.
Rallegrati però che sto crescendo
e i segni sui muri e sulle sedie,
saranno presto un ricordo solamente.
Perciò oggi ti regalo le mie impronte,
perchè tu possa ricordarti un giorno lontano
come erano piccoline le mie mani
al tempo in cui cercavano le tue.

                                   Anonimo.

I miei ricordi preferiti di te, mamma,
sono quelli che tu continui a costruire
giorno per giorno...
(anche se oggi sono lontano da te),
il tuo continuo appoggio,
la tua silenziosa preoccupazione, il mirabile
esempio di amore disinteressato che mi sai dare.
Buona festa della mamma, e buona festa a
tutte le donne che hanno avuto in dono
quell'istinto materno di regalarci la vita.

                                        pulvigiu.

mercoledì 10 maggio 2006

Amicizia sincera...



La vera amicizia è come la salute, non sappiamo
apprezzarla finché non la perdiamo.
Il vero amico é colui, che arriva, quando
gli altri se ne vanno.
Mio padre diceva sempre:"Se hai al momento della morte
cinque veri amici, allora hai avuto una vita fantastica."
Se tutti i miei amici si buttassero dal ponte
io non mi butterei... starei sotto per poterli prendere.
Il vero amico tienilo con entrambi le mani.
Io mi appoggerò a te, tu ti appoggerai a me, e saremo OK.
L'amicizia è un pensiero in due cuori.
Non camminare davanti a me - potrei non seguirti.
Non camminare dietro di me - potrei non saperti guidare.
Cammina al mio fianco -  e sii il mio amico!
L'amico è qualcuno, che conosce la canzone del tuo cuore
e può cantartela anche quando hai dimenticato le parole.
Nella vita scegliamo strade diverse, ma indipendentemente da
dove andiamo, portiamo sempre un pezzettino dell'altro con noi
 
Buia e paurosa è la strada senza la luce della sincera ....Amicizia.
   
                                                                  Anonimo.

domenica 7 maggio 2006

Adesso...



Adesso,
sono una pioggia morta
Che pende dalle tue ciglia, 
dai tuoi seni, dal tuo corpo.
Adesso sono un occhio
che nascosto ti guarda.
Adesso  sono un carillon
che aspetta la tua mano
per cantare e vederti danzare
Adesso sono la tua stanza
vuota  che triste ti aspetta.
   
                    Arcangelo Esposito.

mercoledì 3 maggio 2006

Lontano dall’uomo.



Se dovessi rinascere
me ne guarderei bene...
dall'essere uomo.
Se dovessi rinascere,
vorrei volare, vivere
come un uccello selvatico
e guardare tutto dall'alto,
spiegare le mie ali.
Volare e immaginare
solo nuvole,
essere un falco,
e considerare la terra degli uomini
un qualcosa di talmente lontano,
come se non ci fossi mai stato.
 
                  Alessandro Gioia.