venerdì 27 giugno 2008

E' sera

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Ed il giorno mette l'abito da sera
e la luna ha fatto il suo primo sbadiglio
mentre appesa in cielo sembra
proprio uno spicchio d’aglio
 
E una foglia frustata dal vento
ha paura e si lascia cadere
e le stelle come sempre stanno
li a guardare ed i gatti sopra i tetti
già discutono d'amore
le poesie del Leopardi
non mi fanno più dormire.

E' sera e sarò solo
è sera e canto solo stasera,
le mie mani dentro il buio ti cercano stasera
troppe sigarette mi consolano stasera
è sera.
 
E' sera e sarò solo
è sera e canto solo stasera,
le mie mani dentro il buio ti cercano stasera
luci d'automobili mi inseguono stasera
è sera, è sera.
 
E' sera e sarò solo
è sera e canto solo stasera, stasera
é sera e non é giusto esser soli.

 
                                         V. Spampinato.

mercoledì 25 giugno 2008

Amore materno.

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Dipinto di Trento Longaretti "Madre e figlio"
 
Un volo di gabbiani
verso l’orizzonte plumbeo
accenna un temporale in arrivo.
Aspetta dietro i vetri
una figura stanca,
spettatrice di un mondo
che più non le appartiene,
di vedere ancora
dei cuori evanescenti…
Una saetta squarcia il cielo,
si riflette nel luccichio
degli occhi umidi…
Il silenzio intorno
è rotto dal fragore del tuono
e dal ticchettìo del vecchio pendolo
che segna le ore
che inesorabili vanno,
noncuranti del cuore…
Eppure quel cuore batte ancora
dentro il petto
consumato d’amore,
rigogliose mammelle
in beata gioventù,
nutrimento di figli smemorati,
che sordi al richiamo d’amore,
lasciano quel volto scarno
a languire in solitudine.
E lei,
spettatrice lontana,
madre,
ognor dolce,
gusta i ricordi,
si nutre di essi…
Ora sorride
e ringrazia
i suoi pargoli
per averla resa madre.

 
                                             Giusy Maugeri.

mercoledì 18 giugno 2008

Vagabondo.

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E' lungo il cammino,
polvere impalpabile
che cela la vista,
che penetra ovunque,
anche negli anfratti del cuore.
Lunghe notti con compagne
solo le stelle
e il canto del gallo
che ti fa riprendere la strada.
Una pozza d'acqua per rivedere il tuo viso,
un vecchio giornale per ricoprirti
dei fatti del mondo,
il sorriso di un bimbo per ricordare
il tempo che è andato.
Neve, ghiaccio, sole opprimente,
sempre imperterrito avanti,
senza una meta se non
la ricerca vana di te stesso.

 
                          Renzo Montagnoli.

sabato 14 giugno 2008

Lasciare un fiore.

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Lasciare un fiore
perdere una vita
pigrizia
timore di annullarsi
in un viso.
 
Sono fatto così
romantico disperato
come un vecchio segnalibro
giallo, dimenticato
da un poeta smemorato
nel libro della vita.

   
                    Giuseppe Tenti.

venerdì 6 giugno 2008

Etna


poesia



Una lingua di fuoco
scende dalla montagna
dal buio della notte piena di stelle
sembra che si apra il cielo ed esca sangue
d'amore, di odio e di lamenti.
 
E scorre lento questo fuoco
e tutto s’accende davanti a lui
nel suo corso che porta
non si sa dove.
 
M'incanto e mi spavento
nello stesso tempo
vedendo il fuoco
che taglia come una spada
che apre questa montagna
nel buio della notte.
 
L’Etna è come l'amore
così ardente
ti spunta all'improvviso dal buio
e ti brucia l'anima
il corpo, il cuore e la mente.

E come se niente fosse la mattina appare
tutta bianca
vestita a festa
in quel cielo azzurro
che assomiglia al mare.
 
Tra risate e pianto sei solo tu
maestosa Etna
a regalarmi gioia
ogni volta che ti vedo.

                                            pulvigiu.

 

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martedì 3 giugno 2008

I sogni.

L’orizzonte è lì, di fronte a noi ma
nessuno potrà mai raggiungerlo.
La vita è un attimo fuggente
che nessuno potrà mai fermare.
Non rincorrere i tuoi sogni
perché essi sono come le nuvole.
Puoi guardare ed assomigliarle a
mille cose ma non puoi prenderle.
 
Ti svanirebbero tra le mani.

 
                                     Marina Ciancetta.