lunedì 31 gennaio 2005
Filastrocca dell' amicizia.
Come una ruota gira la vita :
gira e rigira, non è mai finita,
può andare su, può andare giù,
a volte credi di non poterne più!
Ma fatti forza, non disperare,
c'é sempre un amico
che ti può aiutare...
Ricorda, la cosa più importante
non è il lavoro, non sono gli affari,
non sono i soldi, non sono i denari,
non è l'argento e non è l'oro...
è l'amicizia il vero tesoro!
domenica 30 gennaio 2005
La corsa della vita.
Hai mai ascoltato il ticchettio della pioggia?
Qualche volta hai seguito il volo di una farfalla?
O osservato il tramontare del sole?
Fermati. Non ballare in fretta.
Il tempo è poco. La musica non durerà a lungo.
Vivi ogni giorno sempre di corsa?
Quando ti domandi chi sei, ascolti la tua risposta?
Quando il giorno finisce e ti sdrai sul tuo letto, ti assilli con mille pensieri?
Fermati. Non ballare in fretta.
Il tempo è poco. La musica non durerà a lungo.
Le tue giornate passano freneticamente?
Qualche volta hai detto al tuo bambino "lo faremo domani"
e nella tua apatia non hai visto la sua tristezza?
Qualche volta per mancanza di tatto hai lasciato che un
caro amico morisse senza averlo chiamato per dirgli "ciao"?
Fermati, non ballare in fretta.
Il tempo è poco. La musica non durerà a lungo.
Quando corri troppo in fretta per raggiungere qualsiasi
luogo, ti perdi la metà del divertimento per arrivarci?
Se sei preoccupato, se corri per tutto il giorno, è come
se gettassi la tua vita nel cestino.
La vita non è una corsa,
ma va vissuta e assaporata con calma.
Ascolta la musica prima che la canzone finisca.
venerdì 28 gennaio 2005
Ma che freddo fa !!!
Come ci farebbe disperare la visione di un mondo esterno così freddo, così
privo di vita, se dentro di noi non si sviluppasse una forza creatrice che
rende bella la natura rendendo belli anche noi.
mercoledì 26 gennaio 2005
Il giorno della memoria.
Una volta un imbianchino di nome Adolf Hitler, disse, in una birreria: "Se un giorno andro' al potere, la prima cosa che faro' sara' distruggere il popolo ebraico"
Alcuni anni dopo, l'imbianchino ando' al potere, e mise in moto una macchina che assassino' i nove decimi del popolo ebraico in Europa.
Questo assassinio di massa si chiama, in ebraico, Shoa'. Avvenne durante la Seconda Guerra mondiale, nello Scorso millennio.
In tutto il mondo il 27 gennaio
è la Giornata della memoria.
Ce ne vorrebbero dieci, cento, mille
per scongiurare quell'orrore, l'Olocausto.
Con questo pensiero, l'Umanitaria
ha creato un progetto permanente
di analisi e didattica per ricordare,
testimoniare e condannare:
perché quello che è stato
non accada...
MAI PIU'.
--- pulvigiu ---
martedì 25 gennaio 2005
Il fumo...
Di Antonio Albanese...
Un fumatore odia sentirsi dire che il fumo fa male. Lo sa, ma odia sentirselo ripetere. Anch'io sono un fumatore, e per questo ho iniziato a selezionare i pacchetti. Quello del cancro è il primo da eliminare, di solito fumo quello delle donne incinte, ma anche delle persone che mi circondano non me ne frega nulla, ma è comunque uno stress.
Sicuramente, come me, anche gli altri fumatori non riusciranno più a godersi la loro sigarettina dopo aver letto simili crudeltà. Perché mettere il coltello nella piaga? E' come andare dai minatori mentre stanno lavorando e cominciare a dirgli: "Ma lo sapete che ogni anno muoiono un sacco di minatori?" "Lo sapete che qui potrebbe anche franare tutto e schiacciarvi?" "Lo sapete che qui sotto respirate gas velenosi e non ne avrete per molto?"
Le sanno sì tutte queste cose, ma lo fanno ugualmente, e non vogliono certo sentirsele ripetere. A questo punto, allora, io voglio vedere scritto su ogni macchina, sui cofani e sulle portiere: "I gas di scarico della vostra macchina provocano smog, quindi tumori e inquinano l'ambiente".
Voglio vedere su tutti i prodotti conservati la scritta: "I conservanti fanno un male cane", sugli alcolici: "L'alcool provoca la cirrosi epatica e altre svariate malattie", sulle mutande di lana: "Queste mutande irritano e vi gratterete il culo per tutta la vita". E invece no, ce l'hanno solo con noi poveri fumatori! Io personalmente pensavo di mettermi in commercio e avrei in mente una speculazione che sicuramente renderebbe moltissimo e che per di più farebbe felici tutti i fumatori: fabbricare dei pacchetti di sigarette con su queste scritte.
Antonio Albanese.
lunedì 24 gennaio 2005
Quando verrà il 3000.
SE C'E' UNA VITA OLTRE QUESTA VITA SOLTANTO ALLORA FORSE LO SAPREMO
IN QUALE MODO ANDRANNO POI VESTITI SARA' SPARITA OGNI MALATTIA
I FIUMI E GLI ALBERI LI VEDRANNO SOLTANTO IN VIDEO O IN FOTOGRAFIA
E QUALI COSE STRANE MANGERANNO SU QUALI FANTAMACCHINE
ANDRANNO IN GIRO SE GLI EXTRATERRESTRI UN GIORNO ARRIVERANNO
E ANCHE CON LORO POI SI ACCOPPIERANNO
SE IL CAMPIONATO ANCORA CI SARA' E QUALE MUSICA SI ASCOLTERA'
SE I DELINQUENTI LI SPEDIRANNO A CALCI E SPUTI NELL'ALDILA'
SE UN ALTRO CRISTO TORNERA' CON L'ORECCHINO E IL CHIODO NERO
SOPRA UNA MOTO LUCCICANTE FARA' UN CONCERTO A SAN SIRO
SE TUTTI I PORCI DIMAGRIRANNO NON SPORCHERANNO PIU' LA TERRA
E QUEI BASTARDI SE NE ANDRANNO DA UN'ALTRA PARTE A FAR LA GUERRA
QUANDO SARA' IL 3000, CHISSA' COME RINASCEREMO
CON QUALE NOME CI VOLTEREMO E QUALE FACCIA NUOVA INDOSSEREMO
SE ANDREMO ANCORA DAI COMMERCIALISTI
SE CI DARANNO I CONSIGLI PER GLI ACQUISTI
SE AVREMO L'ALLEGRIA IN OGNI STANZA
E LA VITA SARA' SOLO UNA LUNGA VACANZA.
venerdì 21 gennaio 2005
Solitudine.
Ho varcato i confini del mondo.
Ho rivisto i tuoi occhi nel mare.
Il mio sole tramontava e sorgeva con te.
Hai vissuto la mia solitudine,
ho dormito adagiato su te.
Le tue labbra mi hanno sfamato,
le tue bracciami hanno tolto la sete
ed un giorno il vento bastardo
ti ha spento per sempre il sorriso.
Ma tu vivi ed esisti dentro di me.
Altri mari potremo solcare.
Su altre spiagge potremo sognare.
Artur Brand.
giovedì 20 gennaio 2005
Libertà.
Su i quaderni di scolaro
Su i miei banchi e gli alberi
Sulla sabbia sulla neve
Scrivo il tuo nome
Sulle immagini dorate
Sulle armi dei guerrieri
Sulla corona dei re
Scrivo il tuo nome
Sulla giungla ed il deserto
Su i nidi su le ginestre
Sulla eco dell'infanzia
Scrivo il tuo nome
Sul mio cane ghiotto e tenero
Sulle sue orecchie dritte
Sulla sua zampa maldestra
Scrivo il tuo nome
Sul vigore ritornato
Sul pericolo svanito
Sull'immemore speranza
Scrivo il tuo nome
E in virtù d'una parola
Ricomincio la mia vita
Sono nato per conoscerti
Per chiamarti...
Libertà.
Paul Eluard.
mercoledì 19 gennaio 2005
L' italiano imperfetto…
_ Almeno l'italiano sallo.
_ Scendi il cane che lo piscio.
_ Che fisico....fai bidi bolding?
_ Posso affliggere questi manifesti?
_ Riposiamoci e diamoci una rifucilata.
_ Tomba ha vinto lo slavo gigante.
_ Al TG parlavano degli ambientalisti islamici.
_ Il patè d'animo.
_ Di fronte a ste cose rimango putrefatto.
_ Siamo agli antilopi.
_ Quando muoio mi faccio cromare.
_ Ho un dolore in mezzo allo sterco.
_ Purtroppo è nel mio carattere: sodomizzo tutto.
_ I raggi ultaviolenti.
_ Anche l'ottico vuole la sua parte.
_ Anche l'occhio va dalla sua parte.
_ Spezziamo un'arancia in favore.
_ Spezziamo un braccio in favore della pace.
_ Non piangere sul latte macchiato.
_ Uniamo l'utero al dilettevole.
_ Arrivano certe zampate di caldo.
_ Piume di stronzo.
_ Mi son dato la zuppa sul piede.
_ C'è peluria di operai.
_ Ha studiato da solo: è un'auto di latta.
_ Da vicino vedo bene, da lontano sono lesbica.
_ Sono animali che vivono solo allo stato ebraico.
Presi dal web
lunedì 17 gennaio 2005
Aspettando.
Il tempo incomincia a scorrere veloce ma a volte è troppo lento.
Aspetti e sembra che non passi mai.
Chiudi gli occhi, respiri ed è già passato tanto tempo.
Non c'è equilibrio nel tempo. Non c'è ordine.
Non sai cosa fare.
Non puoi fare nulla, devi solo aspettare che il tempo
passi e faccia sì che le cose accadano.
A volte vorresti accelerare a fai quello che sai di dover fare dopo.
Anticipi ma il tempo non vuol saper ragione.
Così ti trovi a dover aspettare.
Così passa il tempo ma non succede nulla.
Le tue speranze svaniscono.
Quello che pensavi che il tempo ti avrebbe portato non arriva.
Hai aspettato inutilmente e così ti chiedi se non era meglio agire.
Fare qualcosa anche se non nel momento giusto.
Alla fine, cosa aspetti?
Forse non è mai il momento giusto per certe cose o
forse lo è sempre.
I minuti, le ore, i giorni, avvolte attimi così importanti che
non vorresti più altro tempo.
Ti bastano quei piccoli secondi per stare bene.
Potresti cancellare tutto il resto del tempo e conservare solo
quei momenti.
A cosa pensi, in effetti, di tutto il tempo vissuto?
Somme di brevi spazzi di tempo.
Un puzzle di secondi, minuti, ore, giorni che fanno parte di un
tempo lungo ma a cui non pensi mai.
Vorrei il mio tempo. Il mio tempo fisico, il mio tempo emotivo.
Il tempo del mio cuore.
Non vorrei più aspettare ma seguire il tempo della mia anima.
Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che
sorride e ognuno intorno a te piange.
sabato 15 gennaio 2005
Esco la mattina.
Ecco è già mattina... un raggio di sole dolcemente mi accarezza il viso... mi coccolo ancora tra le tue lenzuola, velocemente mi preparo per la mia passeggiata...
Eccolo il mio adorato mare, cammino nel bagnasciuga a piedi nudi... ascolta... le onde mi parlano, amo la voce del mare, è una musica che mi prende
Mi siedo, mi lascio cullare da un tiepido vento... come fiumi scorrono i ricordi... le emozioni... le passioni... e sono felice...di questa mia domenica..
Questo dolce far niente, piccole cose che danno felicità.
giovedì 13 gennaio 2005
Allenamenti in terrazzo.
Come già vi avevo narrato in una precedente vicenda, il mio vicino di casa saltuariamente si diletta nell'orinare giù dal terrazzo di casa sua, sfruttando le prime ore del mattino per sfuggire ad occhi indiscreti. Di recente, un forte mal di testa mi ha costretto a svegliarmi molto presto per assumere un farmaco contro i dolori del capo. Ho mangiato un pacchetto di cracker (in quanto il farmaco va assunto a stomaco pieno) e quindi ho assunto il medicinale diluito in un bicchiere d'acqua. Mi sono messo alla finestra in attesa che il dolore se ne andasse, e quel che ho visto ve lo lascio immaginare... Ho scorto il mio vicino in vestaglia sul terrazzo fare degli strani movimenti, come di riscaldamento. Quindi si è avvicinato al bordo del terrazzo ed inesorabilmente ha cominciato a fare delle prove che definirei di "gittata". Egli infatti è salito su di una sedia ed ha cominciato ad orinare dal terrazzo con un getto che, progressivamente, si allungava fino a diventare un getto di considerevole lunghezza. Ho guardato in basso, nel cortile di casa sua, ed ho notato che aveva posizionato su di un tavolo una bottiglia vuota senza tappo: egli stava tentando di raggiungerla con il suo getto di orina, ma nonostante numerosi tentativi non era ancora riuscito a centrarla. Ogni tanto faceva delle pause, nelle quali lo notavo bere a collo dell'acqua, probabilmente per ricaricarsi. Alla fine ha fatto un ultimo tentativo, nel quale ha dato tutto sé stesso producendo il massimo sforzo possibile. Nell'occasione il getto che ha prodotto è stato davvero notevole, ma lo sforzo per produrlo è stato eccessivo, tant'è che oltre al getto di urina egli ha anche estromesso un peto roboante, che aveva tutta l'aria di essere "vestito", ovvero accompagnato da materiale.
I racconti di Pippo.
lunedì 10 gennaio 2005
Di buon mattino...
Talvolta mi capita di svegliarmi molto presto, al mattino, e di non riuscire più a riprendere sonno. In una di queste occasioni, esattamente un martedì mattina, ho deciso di andare sul terrazzo di casa mia per respirare un po' di quell'aria frizzantina che solo le prime ore del giorno sanno regalare. D'altronde erano le 6 e 15, ed il sole era sorto da poco più di un'ora. Arrivato sull'ampio terrazzo ho notato, sul terrazzo della casa di fianco alla mia, il mio vicino di casa, appoggiato alla balaustra in una strana posizione. Incuriosito mi sono un po' nascosto ed ho cominciato ad osservare. Non capivo cosa stesse facendo, ma dopo un po' la mia attenzione fu catturata da un particolare agghiacciante: vidi scorrere, giù lungo la parete del terrazzo, un rigagnolo. Impiegai qualche istante a capire cosa stesse accadendo, poi compresi: il mio vicino di casa stava pisciando giù dal terrazzo alle 6 del mattino! Egli si guardò intorno per assicurarsi di non essere stato notato, ma un guaio lo aveva già combinato. Ai piedi del terrazzo, infatti, stava transitando suo padre di 65 anni, cui l'orina era scivolata sul cappello. Osservai il vecchio borbottare qualcosa, osservando la cima del suo cappello insozzata dalla pipì del figlio. Egli disse, in siciliano: "Miii sta chiuvennu!". Che in italiano significa: "Accidenti! Sta piovendo.
I racconti di Pippo.
domenica 9 gennaio 2005
Delirio informatico...
1. Pensi che le seppie, oltre che a getto d'inchiostro, esistano in
versione laser.
2. Tenti di mandare e-mail al forno a microonde.
3. Usi il verbo "downloadare" per chiedere una mano a scaricare la
spesa dalla macchina.
4. Non guardi più dalla finestra appena sveglio, perché temi sia pay-
per-view.
5. Quando scrivi di pugno cerchi di salvare ogni tanto, ma non trovi il
comando.
6. Non scendi dall'auto fino a quando non compare la scritta GAME OVER.
7. Sull'onda dell'entusiasmo hai concesso alla colf che ti pulisce la
casa di farlo con il telelavoro da casa sua.
8. Quando stiri impugni il ferro come un mouse e cerchi di cliccare
sulle pieghe come fossero ipertestuali.
9. Quando guardi una partita in televisione, cerchi di interagire con
un joystick.
10. In ascensore dopo aver premuto il pulsante del piano, cerchi il
tasto "Invio".
sabato 8 gennaio 2005
La tua mano.
un mondo dove giocare.
Ho trovato
un mondo dove vivere.
Ho trovato
un mondo dove sognare,
con le bolle color grano,
saltare i riflessi
di cielo nelle acque vive.
Ho trovato dove correre
in sella alla libertà,
mentre cerco di allineare
la linea dell'orizzonte.
Penso che questa
non può essere realtà.
Ho sciolto i nodi
dei miei pensieri,
ho liberato al vento i desideri
in questo mondo magico.
Una mano mi stringe,
mi prende, è la tua mano.
venerdì 7 gennaio 2005
Nuvole...
Che pazzerelle nuvole!
Scherzano su nel cielo ...
in un momento intessono
intorno al sole un velo;
poi leste quattro gocciole
di pioggia spruzzano giù
e al sole, fuggendo, gridano:
«Adesso asciuga tu!»
giovedì 6 gennaio 2005
Sognando.
Ho sognato che ballavo.
Ero bravo come Fred
leggero come una foglia
innamorato come un Dio.
Una rapsodia di gioia
un'esplosione di ritmo
e piroettavo tra la folla.
Ma dalla gente
nessun applauso
nemmeno uno sguardo
ammirato.
Solo indifferenza.
Nemmeno in sogno
si può pretendere
di ballare il tip tap
in calzini.
martedì 4 gennaio 2005
Credo in un amico come te.
Credo in te amico.
Credo nel tuo sorriso,
finestra aperta del tuo essere.
Credo nel tuo sguardo,
specchio della tua onestà.
Credo nella tua mano,
sempre tesa per dare e ricevere.
Credo nel tuo abbraccio,
accoglienza sincera del tuo cuore.
Credo nella tua parola,
espressione di quel che ami e speri.
Credo in te amico,
così, semplicemente,
nell'eloquenza del silenzio.
Elena Oshiro.
domenica 2 gennaio 2005
La vita...
Trattieni la vita
coccolala alitaci sopra
e riscaldala.
Difendila dal vento
proteggila dalla pioggia.
Non lasciare che inaridisca
che la sabbia la ricopra
o il dolore la scolori.
Raccontale una fiaba
ma non illuderla
qualcosa che l'incoraggi.
E ascolta il battito
del suo cuore.
E' anche il tuo.
Dalle fiducia
riscopri con lei l'amore
e i teneri sentimenti.
Convincila a vivere.