L’attesa.
Nella notte tra l’1 e il 2 novembre in Sicilia per i bambini si
rinnova la credenza della visita notturna dei Defunti .
Un occhio aperto, l’altro socchiuso.
I bambini aspettano incuriositi,
finché il sonno non prende il sopravvento.
Nella speranza e nel timore che si riesca a
vedere se i defunti ritornano davvero.
Già, proprio i morti, che secondo la tradizione la notte
tra l’1 e il 2 novembre, in silenzio mentre tutti dormono,
entrano in casa, accarezzano e baciano in fronte i
propri amati, rimboccano loro le coperte e poi si allontanano,
non prima però di aver lasciato tanti doni nascosti per casa:
dentro un armadio, sul tappeto o magari sotto il letto, perché
la gioia dei bimbi al mattino è proprio quella di cercare i regali
che durante la "visita" notturna i nonni, gli zii, i parenti che
non ci sono più, hanno lasciato chissà dove per casa.
Il giorno dedicato ai defunti è una festività che in Sicilia
si tramanda da generazioni, senza paura, nel tentativo
sovente di creare un legame affettivo tra le nuove generazioni
e quelle scomparse da tempo, ma rimaste nel cuore di chi resta
proprio per essere tramandate.
I cari defunti, che nell’immaginario collettivo sono cupi e
addolorati, la notte tra l’1 e il 2 novembre si trasformano,
diventano sorridenti e, abbandonando per qualche ora le
loro eterne dimore, distribuiscono giocattoli, dolci e vestiti ai bimbi.
Nel tempo i doni sono cambiati e così le pistole giocattolo,
che i bambini attendevano con ansia, hanno lasciato spazio a
playstation, robot, automobiline, trenini elettrici ed interi cantieri
in miniatura; le bambine, invece, continuano a trovare le classiche
bambole che piangono senza il ciuccio, Barbie, cucine con tutto
il pentolame, forni per cuocere i dolci e tanti abiti.
La tradizione vuole che poi si vada al cimitero a portare fiori,
per ringraziare i propri cari per la loro generosità e a ricordarli
come quando erano in vita.
( La Sicilia , 28.10.2007)